L’europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi torna rispolvera una sua vecchia battaglia, quella contro la moschea a Pisa. Lo fa, con un post su Facebook a pochi giorni dalla sentenza con cui il Tar della Toscana ha accolto il ricorso della comunità islamica di Pisa, bocciando la decisione dell’amministrazione comunale di Pisa di cambiare la destinazione d’uso impedendo, di fatto, la costruzione del luogo sacro.

Sono 10 anni che raccolgo firme dei cittadini pisani contro l’idea del Pd di costruire una moschea a Pisa. Abbiamo fatto incontri, dibattiti, conferenze, battaglie e campagne elettorali. Per le elezioni comunali del 2018 persino i manifesti. Finalmente abbiamo vinto le elezioni a Pisa, anche con i voti di quelli che ci hanno dato fiducia perché con la Lega a Pisa non sarebbe stata costruita nessuna moschea. Quella promessa per me è sacrosanta e per quanto mi riguarda la battaglia continua. Nessuna trattativa, nessuna discussione: la moschea a Pisa con la Lega non si fa!

Immediatamente è esplosa la polemica. Antonio Mazzeo, consigliere regionale toscano del Pd, ha replicato così:

Anche oggi Susanna Ceccardi ci è ricascata: di fronte alla decisione di un giudice e di fronte alla richiesta di rispettare le regole, lei pensa di essere al di sopra della legge e, dunque, di sentirsi in diritto di poter imporre il suo volere. Il punto è semplice: chi come lei vorrebbe candidarsi a guidare una Regione non dovrebbe pensare, MAI, di poter non rispettare la legge. E invece lei e la Lega sono così. Lo abbiamo visto col viaggio in Spagna “salva-parenti” in piena emergenza Covid, lo abbiamo visto col suo capo e l’indecoroso assembramento senza mascherine a Roma per qualche selfie. lo vediamo oggi sulla questione moschea a Pisa. Sarà (anche) questa la differenza che dovremo sottolineare quando saremo chiamati a scegliere a chi affidare la guida della Toscana di domani”.

Anche l’ex sindaco di Pisa, Marco Filippeschi, rilascia un duro commento sulla vicenda:

Nonostante i contorcimenti di Conti, il caos e le contraddizioni che bloccano l’amministrazione comunale a traino leghista esplodono. Ciò fa perdere tempo prezioso per contrastare la crisi-coronavirus che è e sarà pesantissima. Mentre il boccheggiante Conti, bontà sua, annuncia che incontrerà il rappresentante della Comunità Islamica pisana, l’Imam Mohammad Khalil – e così strappa un titolo di apertura e mette in secondo piano le forti e ragionevoli proposte del Pd – stamani la Ceccardi, parlamentare europea e candidata in pectore a presidente della Regione, dice: “la Moschea a Pisa non si fa, nessuna trattativa, nessuna discussione”. Come se per lei e la Lega non valessero la Costituzione e le leggi dello Stato, la sentenza schiacciante di un Tribunale e anche il buonsenso. Dalla Ceccardi viene un’aperta incitazione all’illegalità, discriminatoria e razzista. È la stessa posizione espressa stamani su “Il Tirreno” da quel Manuel Laurora, consigliere comunale di maggioranza eletto dalla Lega, quello che non si alzò in Sala delle Baleari per disprezzo negazionista delle vittime dell’Olocausto. Non si deve aggiungere altro. Pisa non si piegherà a tanto, statene certi”.

Nei giorni scorsi il sindaco di Pisa, Michele Conti (Lega), aveva detto di voler aprire il dialogo con la comunità islamica, per cercare di risolvere la questione.

Dopo la sentenza del Tar ci sono a due scenari: eseguire la sentenza, abdicando al potere regolatorio dell’ente, e far costruire la moschea in quell’area oppure aprire un confronto con la comunità musulmana per trovare una localizzazione diversa che non confligga con il Regolamento Urbanistico”. E aveva aggiunto: “La sentenza ci riporta al 2017 e per realizzare la moschea serve un progetto che non contrasti con le normative in vigore da quell’anno e decise dalla precedente amministrazione di centrosinistra. E’ dunque necessario l’esito di un’istruttoria tecnica che renda l’intervento conforme al Regolamento urbanistico, oppure spiegare che l’area in questione non è idonea alla costruzione di un edificio di culto e che pertanto il Comune consentirà la realizzazione della moschea in un’altra area, da individuarsi d’intesa con la comunità islamica”.

Le dure parole della Ceccardi bloccheranno ogni tentativo di dialogo tra Comune di Pisa e Comunità islamica, oppure vanno viste solo come scaramucce funzionali alla lotta politica in piena campagna elettorale? Lo scopriremo molto presto.

Il consigliere Manuel Laurora replica all’ex sindaco Filippeschi

Brucia tanto a Filippeschi non avere più voce in capitolo, e anziché fare con il suo Pd un grande mea culpa e ragionare sulla sconfitta, riprende le dichiarazioni dell’on. Ceccardi sulla moschea per tornare ad avere spazio sui mass media (…). Non si ricordano o fanno finta di non ricordare che con il ricorso alla magistratura da parte dei cittadini sul quesito urbanistico (2017) e la sentenza (febbraio 2018) confermò le ragioni, evidentemente fondate, che l’iter referendario poteva proseguire. Proprio per questo l’amministrazione è stata anche condannata al pagamento delle spese processuali. In mancanza di veri argomenti e di poltrone Filippeschi mi attacca personalmente in modo vergognoso sulla questione legata al minuto di silenzio per la giornata della memoria. Il sottoscritto all’errore di quella seduta consiliare di un anno e mezzo fa rispose immediatamente nella stessa giornata, chiedendo pubblicamente scusa alla città e restando in piedi, in silenzio, ben oltre il minuto di silenzio, nella Sala della Baleari, prendendosi tutte le responsabilità riguardo l’accaduto. Fu certamente un’errore grave, da me stesso subito ammesso, ma mai legato ad una protesta o al negazionismo e al disprezzo. Lo sanno ormai tutti, fuorché lui e purtroppo anche qualche giornalista disattento e/o poco corretto. Di più, si dovrebbe ricordare che il sottoscritto si è recato al campo di concentramento di Auschwitz. I miei pensieri e le mie uniche dichiarazioni in merito a questa immane tragedia storica, sono quelle riprese dalla stampa. Signor Filippeschi abbia la decenza di chiedere pubblicamente scusa al sottoscritto, perché non saranno certo questi attacchi squallidi a riportare lei, il suo Pd e il centrosinistra alla guida della città. I residenti pisani non hanno certo bisogno di ritornare al vostro modo di amministrare la città”.

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