Sono nato in campagna. Mia nonna all’alba preparava le schiscette da portare nei campi, con un bel fiasco di vino. La pappa al pomodoro era il pranzo fatto con gli avanzi di pane del giorno prima. La nonna non gettava via mai nulla e con il pane raffermo, dei pomodori maturi e un po’ di foglie di basilico riusciva a sfamare gli uomini che andavano a vangare la terra. Un tempo era un piatto normale, oggi è un piatto tipico. Fatto di sapori autentici. Semplice da cucinare, recuperando le fette di pane avanzate.

Ingredienti
Pomodoro, aglio, salvia, olio, sale, pepe, pane (meglio se casalingo), basilico.

Preparazione
In un recipiente si mette olio, aglio e salvia, facendo scaldare per qualche minuto. Versare poi il pomodoro passato, aggiungendo sale e pepe quanto basta. Far cuocere per un po’. A parte si prepara il pane raffermo casalingo a fette sottili. Unire col pomodoro che continua a bollire, continuando a rimestare per circa dieci minuti finché la pappa sarà pronta.

Alcune considerazioni

Nel mio ristorante la pappa al pomodoro veniva proposta tra gli antipasti, insieme alla “scarpaccia pisana” e alla frittatina di arselle. In alternativa alla pappa si proponeva il bordatino.

Nei limiti del possibile bisogna tornare a rispettare la stagionalità dei prodotti della terra. Una verdura non è un oggetto muto, è un regalo della natura, con una sua storia precisa.

Giovanni Del Corso

 

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