Paolo Lazzari

“Mai avrei pensato, da sindaco, di arrivare a prendere un provvedimento così forte e così impattante per la vita di tutti noi”: è affranto, ma sa che non esiste un altro modo, il primo cittadino di Lucca, Alessandro Tambellini. Dalla sua casa, dove è in quarantena (come del resto tutta la Giunta, gli uffici ed i Consiglieri comunali venuti a contatto con lui, ndr) da una manciata di giorni per essere risultato – anche lui – positivo al tampone per il Covid-19, ha partecipato per via telematica alla riunione della Protezione Civile e l’esito, probabilmente, non se lo sarebbe aspettato proprio nessuno. I numerosi accertamenti operati dalla Polizia Municipale e dalle Forze dell’Ordine hanno indicato una via inequivocabile: troppa gente non rispetta il divieto di assembramenti e passeggia ancora indistrurbata, anche in gruppo, sul più importante monumento cittadino. Che, dalla mezzanotte di ieri e fino al 25 marzo, resterà clamorosamente chiuso. Interdetto alla salita. Una decisione che non ha probabilmente precedenti in secoli di storia, se si eccettuano i periodi di guerra. Eppure, una scelta inevitabile: “Il nostro simbolo – continua Tambellini – il luogo di socialità per eccellenza per generazioni di lucchesi, per i turisti, per gli artisti, chiude temporaneamente come misura massima di contenimento della diffusione del contagio del Coronavirus”.

Lunga quattro km e mezzo, con undici bastioni e tre porte principali, l’odierna cinta muraria è il risultato dell’immenso lavoro di ricostruzione portato avanti dal 1504 in poi e terminato soltanto un secolo e mezzo dopo, nel 1648. Da fortificazione ed elemento dissuasore per i nemici, nel corso dei secoli – grazie all’intervento illuminato di Maria Luisa di Borbone – sono diventate un vero e proprio parco, con un’incantevole passeggiata che permette di camminare, correre o semplicemente ammirare il panorama cittadino e le innumerevoli specie arboree.

Decisioni forti, nel frattempo, sono state prese anche dai sindaci delle città che affacciano sul litorale. A Viareggio il primo cittadino Giorgio Del Ghingaro ha disposto la chiusura per tutto il weekend della passeggiata sul mare, memore dell’enorme ed incurante assembramento di persone registrato nello scorso weekend.

Scene surreali anche a Marina di Pisa: qui, nella giornata di ieri, i vigili urbani e la Polizia Municipale hanno dovuto letteralmente respingere circa 400 automobilisti pronti a riversarsi sul litorale di Marina e Tirrenia, nonostante il divieto imposto dal sindaco di Pisa Michele Conti. Misure per certi versi drastiche, ma inevitabili, almeno fino a quando la scelleratezza di alcuni rischierà di nuocere a molti.

 

Foto d’archivio

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