La suocera di Mario Cipollini, l’ex corridore di ciclismo a processo con l’accusa di stalking e maltrattamenti contro l’ex moglie, ha testimoniato davanti al giudice monocratico del tribunale di Lucca. Giovanna Di Simo, 79 anni, racconta di aver visto con i suoi occhi quanto già denunciato dalla figlia, Sabrina Landucci. In particolare afferma di aver visto Cipollini rincorrere sua figlia nel giardino della loro villa, tenendo una pistola in mano e minacciandola.

Altre testimonianze erano state rilasciate anche da alcune amiche e colleghe della Landucci, parlando di rapporti molto difficili, con continue e pesanti liti tra i due. Uno di questi episodi, avvenuto nel parcheggio di una palestra di Lucca, sarebbe stato ripreso da una telecamera di sorveglianza. Nel video si vedrebbe la donna presa per il collo e poi sbattuta contro un muro. Fu dopo questo ultimo episodio, avvenuto nel gennaio 2017, che la donna decise di presentare denuncia, dopo essersi fatta medicare in ospedale, ricevendo una prognosi di sette giorni. Il processo riprenderà il 15 luglio. In aula saranno sentiti altri testimoni convocati dal pm e dagli avvocati della parte civile. Ovviamente Mario Cipollini avrà facoltà di difendersi dalle gravi accuse mosse nei suoi confronti.

Davanti al giudice la signora Di Simo si è detta profondamente rammaricata di non aver agito, insieme al marito, per aiutare la figlia a uscire da una situazione da cui non era in grado di tirarsi fuori da sola, per paura e per non voler danneggiare l’immagine (e la carriera) dell’ex campione. “Se mi chiedete perché non ho denunciato il mio ex genero – ha detto la Di Simo – non saprei rispondere. Pensavamo che si sarebbe calmato e… non sapevamo nemmeno noi cosa fare”. Poi ha aggiunto: “Non mi perdonerò mai di non averlo denunciato quando ha usato violenza a Sabrina e minacciato la nostra famiglia. Persino le mie nipoti erano impaurite e mai osavano contraddirlo”.  Tra le ripetute minacce la Di Simo ne racconta una estesa a tutta la famiglia: “Una volta le disse che se non tornava a casa avrebbe ammazzato lei, noi genitori e avrebbe spellato suo fratello (l’ex portiere della Fiorentina Marco Landucci, ndr) come un coniglio”.

Infine il racconto di un’altra serata di liti e violenza. I coniugi Cipollini vivevano già separati, lei era andata a stare dai genitori. Lui raggiunse la casa dei suoceri per parlare di alcune cose. A un certo punto, racconta la Di Simo, la prese per il collo e si fermò solo dopo il suo intervento.

Cipollini deve rispondere anche dell’accusa di minacce nei confronti di Silvio GIusti, attuale compagno della Landucci.

 

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