Trentanove anni ad agosto, Alessandro Gamberini ha appeso le scarpe al chiodo nel 2018, dopo una lunga carriera che lo ha visto giocare in Serie A tra Bologna, Fiorentina, Napoli, Genoa e Chievo. Ha vestito anche la maglia azzurra, con otto presenze in campo e un oro conquistato agli Europei under 21. Gamberini nel 2011 è rimasto invischiato in una brutta storia finanziaria che si è conclusa ora con tre condanne.

Come riporta “Notizie di Prato” il giocatore fu convinto a investire un milione di euro ricevendo la promessa di un interesse annuo del 3%. Quei soldi, però, servirono come garanzia per altri prestiti a favore di due imprenditori, Filippo e Alessio Paoli, che erano suoi amici (e che Gamberini davanti al giudice ha detto che considerava come “una seconda famiglia”). In pratica Gamberini aveva firmato dei documenti che non riguardavano un investimento ma una garanzia a favore dei suoi due amici. Ad aprire gli occhi a Gamberini è stata una fideiussione (pari a 620mila euro) azionata quando i Paoli si sono trovati  in difficoltà e il calciatore si era visto recapitare un decreto ingiuntivo

I due sono stati condannati a un anno e sei mesi per truffa aggravata. Condanna, sia pure più lieve, a un ex funzionario di banca, Stefano Magnai, che lavorava nella filiale del Credito cooperativo di Vignole. Gamberini ha ottenuto una provvisionale di 765mila euro, pari alla differenza tra il milione investito dal giocatore e i circa 270mila che la banca gli restituì nel 2015 (con il patto di non avanzare altre pretese in caso di processo).

Gamberini si era sempre fidato: “Filippo e Alessio erano amici, mi fidavo di loro e di conseguenza del funzionario della banca che era persona di loro fiducia. Li credevo amici veri e sinceri, mai avrei creduto che potessero farmi del male”.

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