A Cascina (Pisa) molti avranno notato alcune sculture in piazza dei Caduti. Sono opera dell’artista Anna Chromy. Potranno essere ammirate fino al 29 Settembre nel centro storico del secondo comune della provincia di Pisa. La mostra “Music of the rivers” (La musica dei fiumi) comprende sette sculture: sei musici e una danzatrice (“Carmen”).

Leonardo Cosentini, assessore alla Cultura, spiega che “la musica è il filo conduttore dell’estate a Cascina. Le statue rappresentano, ciascuna, un artista che suona uno strumento musicale. L’effetto è veramente meraviglioso!
La statua della Carmen fa bella mostra di sé all’ingresso del Municipio. Un nuovo modo di riscoprire gli spazi pubblici e l’arredo urbano della città. La bellezza salverà il mondo!”. 

Nata in Boemia nel 1940, Anna Chromy si è formata artisticamente a Vienna e in seguito in Francia, dove ha frequentato l’Académie des Beaux Arts, l’Académie de la Grande Chaumière e la Sorbonne a Parigi, studiando anche con Salvador Dalì. Dalla fine degli anni 70 ha esposto sue opere in tutto il mondo. Dal 1988 Anna Chromy ha stabilito il proprio studio in Toscana, a Pietrasanta, lavorando con le fonderie e i laboratori del territorio.

I MUSICISTI

La musica, il cui potere è oggi comprovato da precisi studi scientifici, è linguaggio, esperienza e necessità umana appartenente a tutte le culture.
Strumento di accesso all’inconscio così come alle dimensioni del sacro, è in grado di stimolare animi inariditi, di avviare processi di rinascita interiore e di guidare verso nuovi livelli di coscienza. “Dischiude all’uomo un regno sconosciuto”, dice E.T.A. Hoffmann.
L’armonia generata dall’accostamento dei cinque suonatori (di violino, di bipa, di mandolino, di tromba e di flauto) allude alla sinfonia nascente tra anime che vibrano all’unisono. Queste sculture sono un augurio di Pace, Fratellanza e Concordia tra i popoli.

IL DANZATORE

La danza è pura energia. È estatica libertà d’essere, un’occasione di assoluta astrazione dalla realtà circostante e di unione con il cosmo. Già Sant’Agostino la lodava dicendo che “eleva l’anima”.
Anna Chromy ritrae una figura colta nell’atto sì di danzare ma anche di togliere un viluppo, ossia un intreccio confuso di fili, dalla propria figura: un gesto che simboleggia in senso etimologico lo sviluppo spirituale.

CARMEN

Carmen seduce grazie al suo slancio vitale e alla fedeltà a se stessa, ma il suo amore per l’esistenza non può essere compreso da chi confonde la passione con il possesso. Don José, l’uomo che le darà la morte, concepisce solo l’allettamento del corpo e l’annebbiamento emotivo. Ignora la vera natura del sentimento: una corrente ascensionale in grado di portare a un ampliamento di coscienza. A chiamare amore quella che è mera violenza sono le anime brute, prigioniere di bassifondi morali da cui la vista dell’altrui libertà spirituale deve sembrare intollerabile.

Serena Nannelli
(dal sito annachromy.com)

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