Francesco Fasulo

Da oggi è tutto diverso. Da oggi si fa sul serio, è la prima partita da quando sappiamo chi sarà il primo avversario del campionato. Il Benevento. La favorita del torneo cadetto. Caso vuole che sia l’ultima squadra affrontata in B dai ringhio Boys e la sconfitta casalinga peggiore della gestione Corrado insieme a quella rimediata contro il Cittadella. Corsi e ricorsi storici.

Bene. Rispettiamo tutti ma non temiamo nessuno. Il Pisa  fa sul serio ma non per modo di dire, perché questa societá e questa città non hanno mai preso il calcio come un semplice gioco, come testimoniato dalla promessa mantenuta dagli uni, con la risalita in cadetteria nei tempi stabiliti, e dagli altri con il numero di abbonamenti che non è da record solo per le solite anime nere.

A Montecatini Terme sono presenti 200 paganti. Schema rugby/Zeman iniziale con il lancio di Aya e quattro che tentano di giocarla sul vertice dell’area: unica azione dei primi 15 minuti.
“Non famose male” sembra l’imperativo. L’unica cosa rilevante è il vocione di mister D’ Angelo, che si fa sentire (eccome) dai suoi ragazzi.

In campo, vista anche la differenza di categoria (il Montecatini è in serie D), si nota una clamorosa differenza di passo.
Un paio di gol sbagliati.
Uno-due di Pesenti, di testa e di piede.
Marconi e tre, dopo un missile alto sulla traversa di un’aspirina del fuoriclasse Gucher. Siega non molla.
Crapata di Aya. Parata.
The caldo? Dubito.
Tutti e 11 cambiati.
Si ricomincia, Mosca stupisce e da buon boscaiolo prende i legni.
Masucci timbra, per la rubrica: lo facevo anch’io. Subito dopo Moscardelli timbra per la settima volta. Nel mezzo il gol che vorrei commentare tra dieci anni:
ASENCIO.
UN GIORNO DIRÒ… IO C’ERO QUELLA VOLTA!
Intanto Masucci segna dopo uno stop di petto: questo non è da rubrica “Lo facevo anch’io”.. Chiude il conto Pinato. Finisce 8-0 per il Pisa. Ma non conta  il risultato in gare come queste, lo sappiamo bene.

In serata i nerazzurri vanno tutti insieme a cena in un locale della zona. Anche questo serve a rinsaldare il gruppo.

Francesco Fasulo

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