Un giallo ambientato a Pisa, a primavera, raccontato attraverso una storia che si snoda nel mondo del giornalismo, con la forte rivalità tra due personaggi, la “direttora” Elsa Guidi e il cronista Tommaso Morotti. La trama ci ha incuriosito molto, lo ammettiamo. Così ci è venuta voglia di porgere qualche domanda all’autrice, Silvia Volpi.

Come ti è venuto in mente di scrivere questo libro?
Avevo voglia di scrivere una storia ambientata nel mondo del giornale che è anche il mio ambiente di lavoro. I personaggi, almeno i protagonisti, li avevo in mente da un po’ e piano piano si sono fatti avanti, definiti, hanno cominciato a vivere nella mia testa. A un certo punto ho sentito che ero pronta per raccontare di Elsa Guidi e Tommaso Morotti e del quotidiano “La Piazza”: a partire dalla cronaca, ho pensato un giallo, una storia da chiarire. Mi sono messa a scrivere ed è venuto fuori “Alzati e corri, direttora”.

Avevi già scritto altri romanzi o gialli?
Il mio primo romanzo – “Sabato pomeriggio” (Edilet) – è uscito nel 2011 e da quel momento ho capito che la narrativa era un terreno che mi piaceva, che volevo praticare di più e meglio. Ho scritto un romanzo che mi ha impegnata un bel po’ e che per il momento non è stato pubblicato, poi mi sono lasciata prendere dal giallo che tra l’altro è un genere che da lettrice ho sempre amato molto. “Alzati e corri, direttora” parte con un suicidio e poi racconta una storia assai diversa grazie al fiuto di due giornalisti che con il meccanismo della cronaca cercano di capire cos’è successo a Pisa, una mattina di primavera.

Quanto c’è del tuo lavoro nella storia che racconti?
L’ambiente della redazione, le dinamiche della cronaca, i tempi di un giornale sono tutti elementi che si ritrovano nel mio romanzo e che s’ispirano alla vita di un quotidiano. “La Piazza” è un giornale di fantasia e la storia che racconto è totalmente inventata eppure tutto è abbastanza verosimile: a parte le esigenze del romanzo, è una storia dei giorni nostri con protagonisti possibili. Durante la stesura del testo, è stato bello sentire che la mia immaginazione poteva spaziare liberamente e ispirarsi all’occorrenza a quello che capita di osservare e vivere anche nella vita vera, lavorativa e non solo. “Alzati e corri, direttora” è un giallo che vuole divertire raccontando luoghi, persone, relazioni e anche passioni. Mi piace molto raccontare storie dove i personaggi sono mossi anche dalla forza di una passione.

Cosa c’è dietro quel “direttora”?
Ho scelto “direttora” perché Elsa Guidi prima di tutto è una che adora ironizzare, si diverte a giocare anche accomodandosi parole e modi di dire. Inoltre usando “direttora” ho voluto dare una pennellata di toscanità al personaggio e a tutto il suo mondo. Elsa è un po’ così, certe volte ha una vena scanzonata anche quando fa sul serio. E’ un personaggio forte e determinato eppure di grande umanità: sotto alla veste professionale c’è tutto un mondo di affetti e e attaccamenti che la rendono anche vulnerabile.

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