Andrea Cosimi

Il signor Paolo Polidori, vice sindaco di Trieste, a inizio anno balzò alle cronache nazionali per aver dichiarato di aver gettato “con soddisfazione nel cassonetto” le coperte di un clochard.

Il signor Polidori è anche colui che ha detto, riferendosi all’Arena Garibaldi, che “uno stadio con questo bar e questi cessi non può andare in B”. Con riferimento poi al deprecabile episodio avvenuto fuori Pisa, un vetro spaccato ad un pulmann di tifosi triestini, il signor Polidori ha subito chiesto “di sanzionare il Pisa, impedendo ad esempio la trasferta ai tifosi”.

Desidero esprimere alcune considerazioni a riguardo:

Pisa, in tutte le sue componenti, è arrivata a questa finale con la Triestina senza aver mai e minimamente considerato l’avversario con toni polemici. Se ci sono stati dei problemi tutto è partito dalla città al confine con la Slovenia.

Prendiamo l’esempio dei biglietti: hanno alimentato tensione per “soli” 500 tagliandi dati ai tifosi alabardati, troppo pochi a loro dire, e poi si sono presentati più o meno solo per la metà con l’intrusione di qualche “rinforzo” proveniente da Massa e da Roma (sponda Lazio). Ci hanno offeso sin dal primo minuto, hanno fatto il saluto romano, ci hanno dato dei terroni: in assoluto la peggior tifoseria vista questo anno all’Arena, da tutti i punti di vista.

Se vi fate un giro sul web adesso alcuni di loro “sono terrorizzati per le loro famiglie e i loro bambini” poiché “arrivano i Pisani, sono tantissimi e sono gente violenta e vigliacca”.

Ora, io non voglio entrare nel merito su chi andrà in B tra Pisa e Triestina, è fin troppo ovvio cosa io mi auguri così come ci sono dei segnali che qualcuno in alto stia spingendo per la promozione degli alabardati.

Mi auguro che D’Angelo corregga le disattenzioni difensive e sulla tre quarti che ho visto mercoledì, ma mi fermo qui per quanto riguarda il calcio giocato.

Sento invece il dovere, come Pisano, di difendere la mia Città e la mia Gente da queste frasi che non ci meritiamo: Pisa è città conosciuta nel mondo e a tutte le latitudini, ha una tifoseria caldissima e appassionata che non va allo stadio solo quando le cose vanno bene (in Toscana fioccano esempi in tal senso….), un Pubblico che ne ha passate di tutti i colori, subito vessazioni ed ingiustizie, e ha continuato a rafforzarsi nella propria identità.

Solo oggi l’attuale Giunta, nella persona del Sindaco Michele Conti, ha risposto pubblicamente alle polemiche pervenute da Trieste (leggi). Se fossero state fatte da esponenti del centro sinistra triestino la reazione sarebbe stata più forte e più immediata? Comunque meglio tardi che mai.

Detto questo e a chiudere: un vero e sentito ringraziamento agli amici viareggini e carrarini, uniche piazze toscane sinceramente vicine al Pisa e al nostro Popolo.

Per tutto il resto io vado a Trieste, fino alla fine insieme al mio Pisa e alla mia Gente.

La video-denuncia di Polidori contro l’Arena Garibaldi e il Pisa

Foto: Facebook (Paolo Polidori)

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1 Comment

  1. antonio c. Reply

    un personaggio che si descrive da solo e che non commento ma questa situazione mi riporta alla mente Foggia dell’ultima finale, quando il Panda Gerbo simulò un’aggressione a Tirrenia (rivelatasi falsissima e il suo occhio nero se l’era fatto in partita) e quando, il pullman del foggia passò in mezzo ai nostri tifosi con l’arroganza di chi è convinto di aver già vinto (vedi diti medi del mister e esuberanza del suo autista) e qualcuno ci sbattè sopra la mano col palmo aperto. Gridarono all’aggressione al pullman. Poi riscossero quattro pippoli e tornarono a casa a piangere e stettero tutta la settimana ad alzare i toni. Nessuno ricorda le sassate agli autobus dei pisani che ci accompagnarono per tutto il tragitto dallo Zaccheria al parcheggio ?? e le invasioni di campo durante la gara ? e gli oggetti in campo in testa a gattuso e ai giocatori per tutta la gara ? E gattuso che fece finta di nulla ? E noi ? A cantare e tifare senza far altro dall’inizio alla fine. Mi pare un film già visto e mi auguro che il finale sia lo stesso. GnamoPisa. Lottiamo Ancora. Tutti a Trieste.

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