Attesa febbrile per le sfide dei playoff, con due posti in palio per l’agognata Serie B. Abbiamo fatto il punto della situazione con il giornalista Michele Bufalino, che da anni segue con attenzione e lucidità le sorti del Pisa.

Dopo il sorteggio alcuni tifosi nerazzurri si sono messi le mani nei capelli, altri sono baldanzosi. Che avversario è la Carrarese?
La Carrarese è la classica mina vagante, da approcciare però senza alcun timore. Se si vogliono vincere i playoff non ci si deve mettere le mani nei capelli per nessuno. I 180 minuti a disposizione possono aiutare il Pisa per 3 motivi. Il primo è che la Carrarese arriva da due gare ravvicinate, mentre il Pisa ha riposato. Il secondo è la condizione fisica, che vede un Pisa da settimane al top della forma, mentre il terzo è la lunghezza della rosa. A Carrara ci sono poche alternative ai titolari, contrariamente per la squadra di D’Angelo che ha vasta scelta di uomini.

Come vede le altre sfide dei Playoff?
Guardo con interesse a Potenza-Catania, le due squadre più in forma del turno precedente, mentre sulle altre gare mi auguro passino Monza e Viterbese. Non mi dispiacerebbe che il Pisa potesse vincere contro di loro nei turni successivi, sarebbero due belle partite. Con il Monza per la nuova proprietà e per i trascorsi nella finale 2007, per la Viterbese invece il Pisa deve restituire quanto tolto lo scorso anno.

Qual è stata la sorpresa più grande del campionato?
Grosse “sorprese” non ne ho viste durante la stagione in tutti i gironi. Forse per quanto riguarda il Girone A direi l’Arezzo, che ha compiuto una bella rimonta e ha chiuso al quarto posto, ma più o meno osservando le classifiche i valori sono stati quasi tutti rispettati.

E la delusione?
Per il Girone A senza dubbio Novara e Juventus U23. La prima perché avrebbe potuto fare un campionato ben diverso e anche come uomini in rosa non si capisce come sia arrivata così in basso, la seconda perché il progetto delle Squadre B si è rivelato un autentico flop alla prova del campo e francamente spero sia sempre così. La Viterbese, in basso in classifica nel Gruppo C contrariamente ai pronostici, alla fine è riuscita a vincere la Coppa Italia di C e grazie a questo risultato ha salvato in parte la stagione.

Michele Bufalino

Il Pisa ha centrato il risultato auspicato. Anche se l’impressione è che se gli innesti decisivi di gennaio fossero arrivati prima…
L’impressione a cui fai riferimento noto che è un sentimento condiviso, è vero, ma secondo me occorre anche capire come si è arrivati a questo risultato e da dove si è partiti, tenendo presente che adesso è inutile piangere sul latte versato. A inizio stagione si parlava molto di dover vendere tanti giocatori e Gemmi ha avuto all’inizio il freno a mano tirato. Indubbiamente tenere fuori due posti over non si è rivelata inoltre una scelta azzeccata e la carenza di centrali era diventato un grosso problema, ma a gennaio la società ha dimostrato anche di saper ascoltare e di capire che si può sbagliare e rimediare, operando in maniera capillare sul mercato. Questo secondo me è stato il merito più grande. L’allenatore e il gruppo hanno poi fatto il resto e il Pisa è diventato la squadra dei record che abbiamo ammirato nel girone di ritorno.

Penalizzazioni e problemi societari. Un altro anno vissuto tra mille difficoltà. Cose di questo tipo non condizionano il calcio?
Lo condizionano eccome. Basti pensare alle squadre tecnicamente inferiori che si sono salvate, mentre sulla carta Cuneo e Lucchese non erano certo da playout. Ma è stato un anno in cui si è falsato tutto in realtà. La stessa Virtus Entella, la squadra più forte del torneo, ha rischiato di non vincere proprio per il calendario e i recuperi da gestire in tutto l’arco della stagione. Le penalizzazioni hanno portato a riscrivere tante classifiche. Temo però che i problemi non siano finiti qui. In Serie B vige l’assoluta anarchia e non vorrei che il prossimo anno succedano altri problemi. Davvero mi auguro che in Federazione si scongiurino in futuro tanti rischi che situazioni al limite come quella di quest’anno si ripetano, ma non si può più dare fiducia in busta chiusa a queste istituzioni, questo è certo.

Qual è stato il momento più difficile della stagione per il Pisa? 
Come ho scritto su La Nazione in edicola oggi, vedo in Carrarese-Pisa e Pisa-Carrarese di campionato i due momenti emblematici della stagione. Tra la gara d’andata e quella di ritorno si è passati infatti dal punto più basso a quello più alto di tutto il campionato.

E quello di svolta?
È stata la chiusura di un cerchio e dal decimo posto si completò la rincorsa al terzo. Adesso inizia un’altra stagione nella stagione e si parte ancora da Carrarese-Pisa.

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