Qualcuno parla già di grave ingerenza politica, respingendo al mittente la raccomandazione dell’arcivescovo di Pisa, Giovanni Paolo Benotto, che in visita al Consiglio comunale di Pisa ha detto: “Questa amministrazione si impegni perché la moschea sia fatta”. La maggioranza di centrodestra, che alle ultime elezioni ha vinto facendo sedere Michele Conti (Lega) sulla poltrona di sindaco, non l’ha presa bene. Per contro il centrosinistra esulta, ribadendo la necessità di garantire la libertà di culto. A Pisa riesplode una battaglia che ha il sapore antico dell’eterna bagarre fra Peppone e don Camillo. Solo che gli attori in campo e le battaglie portate avanti sono molto diverse: non ci sono più i comunisti mangiapreti che fronteggiano la Chiesa. Quest’ultima in nome della libertà difende i fedeli di un’altra religione. Con le inevitabili conseguenze (polemiche) politiche.

Davanti alla giunta e ai consiglieri di tutti i partiti e i movimenti, monsignor Benotto ha detto che “la libertà religiosa è qualcosa di più della libertà di culto, è un valore espresso dalla Costituzione e riguarda la capacità di potersi esprimere liberamente”. Poi è entrato – per qualcuno a gamba tesa – sul tema moschea: “È bene trovare la strada perché la moschea sia fatta. Non rientra tra le mie prerogative di arcivescovo, ma credo che chiunque abbia il diritto di esprimere la propria fede”. Ed ha aggiunto che “integrazione e accoglienza chiedono di risolvere la questione per il bene comune”.

Non era la sede giusta né il momento per aprire polemiche o nuovi dibattiti. Il centrodestra ha incassato il colpo. Nel suo intervento il sindaco Conti ha ricordato che si trovava lì, ad accogliere il capo della diocesi, in virtù del mandato ricevuto dalla maggioranza degli elettori sulla base di un “programma semplice che spesso ci porta a operare fianco a fianco con la Chiesa, soprattutto nella lotta contro la povertà”. Ed ha ricordato all’arcivescovo che temi come giovani e lavoro avvicinano la Chiesa e l’amministrazione: “Su di essi troveremo sinergie e intese…”. Chiudendo con tre parole dal grande significato: “Se lo vorrà”. Come a voler sottolineare: su alcuni temi possiamo fare un percorso insieme, remando tutti dalla stessa parte. Leggi l’intervento completo del sindaco.

Monsignor Benotto non respinge l’invito. Ammette che i temi legati ai giovani, al lavoro e alle povertà sono fondamentali ed è giusto affrontarli insieme, per il bene comune. Ma insiste: “La società si sta chiudendo a riccio, manca l’ascolto reciproco per una sempre più diffusa paura che porta all’individualismo esasperato”. E ricorda: “Cristo chiede di amare il prossimo tuo come te stesso. Bisogna superare questa pesantezza con il rispetto profondo dell’altro, che va visto come un fratello da accogliere”.

Gianluca Gambini, esponente della Lega, sulla propria bacheca Facebook ha commentato le parole del capo della Diocesi di Pisa:

L’ Arcivescovo Benotto, in Consiglio Comunale, chiede che si faccia la moschea a Porta a Lucca…! Forse dimentica che nello scorso giugno, la maggioranza dei pisani, eleggendo Conti sindaco con la Lega e votando il programma di mandato ha certificato il suo No! Oltretutto il Comitato No Moschea raccolse 2650 firme nel luglio e agosto 2016 ed il legittimo referendum che avrebbe fatto democraticamente votare ed esprimere i pisani, venne impedito con ogni mezzo dalla passata Giunta Filippeschi con i suoi bracci operativi”.

Foto: Giunta e consiglieri comunale di Pisa con l’Arcivescovo Benotto (Facebook e Twitter Comune di Pisa)

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