Solo nelle ultime festività natalizie a Firenze la Guardia di finanza ha sequestrato 120mila prodotti contraffatti o non a norma. Articoli di ogni tipo: dalle borse di marca taroccate (oltre trentamila) alle 60mila cuffiette auricolari senza fili, 18mila prodotti elettrici e articoli per la casa senza il marchio Ce, fino ai 1.300 foulard con falsi marchi Hermes e Givenchy. Il valore complessivo è stato calcolato in 5,5 milioni di euro. Solo una goccia nel mare, considerato che ogni giorno vengono effettuati sequestri. Molto frequenti anche quelli di prodotti alimentari: il 30 dicembre scorso 650 kg di pesce, tra prodotti vietati e mal conservati, sono stati sequestrati tra Firenze e Sesto fiorentino. Li trasportava in un furgone un cittadino cinese residente in Olanda.

Nel magazzino del Comune di Firenze c’è un vero e proprio bazar, come si legge su Firenze Today: 150mila prodotti suddivisi in 5.700 pacchi. C’è di tutto: bottiglie di birra, biciclette, valigie, borse, ombrelli (soprattutto tascabili, ma non solo), bastoncini allungabili per fare i selfie, carica batterie e molto altro. Ci sono anche, strano ma vero, alcuni strumenti musicali: sono gli “attrezzi da lavoro” di alcuni musicisti di strada sorpresi senza permesso. Prevalentemente violini e chitarre.  Ma che fine fanno questi prodotti? Fino al momento in cui la confisca è definitiva, devono restare depositati in quel luogo. Poi vengono portati all’inceneritore di Montale.

“Contro il commercio abusivo – spiega il sindaco di Firenze Dario Nardella – da qualche anno abbiamo costituito una squadra speciale in borghese che presidia in particolare il centro storico e che ha consentito di raggiungere risultati davvero significativi”. Nel 2018 i Vigili urbani del capoluogo toscano hanno sequestrato oltre 134mila articoli  (in 4.803 operazioni). Nel 2017 erano stati sequestrati  172.000 oggetti.

“Dietro una borsa contraffatta – prosegue il primo cittadino di Firenze – c’è lavoro irregolare, spesso minorile, concorrenza sleale, rischio per la salute degli acquirenti. I venditori in strada solo l’ultimo anello di una catena criminale a livello internazionale: come Comune lavoriamo per contrastare il fenomeno nella sua espressione più visibile, quella del commercio abusivo in strada, ma tutte le istituzioni devono fare la loro parte per rompere questo sistema di contraffazione che crea danno al tessuto economico sano”.

Il comandante della Polizia municipale di Firenze, Alessandro Casale, fa una stima del valore dei beni: “In questo momento nel deposito ci sono oltre 150mila articoli. Se calcoliamo prudenzialmente per ogni pezzo un prezzo di vendita intorno ai 3-5 euro, siamo di fronte a merce per un valore di oltre mezzo milione di euro che abbiamo sottratto al commercio abusivo infliggendo un notevole danno economico alla rete di vendita illegale”.

Foto: Guardia di finanza

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