In vista delle elezioni del 10 giugno L’Arno.it ha intervistato un altro candidato a sindaco, l’avvocato Maria Chiara Zippel.

Perché ha deciso di candidarsi come sindaco di Pisa?
Il filo conduttore della mia candidatura sono i miei figli. Ho pensato molto prima di gettarmi in questa avventura, perché sapevo che avrei dovuto sacrificare anche i miei affetti. La politica non conosce famiglia, e le assicuro che fare la mamma è molto dispendioso, seppur sia in assoluto l’impegno più bello che la vita mi ha regalato. Poi ho provato a guardare avanti, al loro futuro. Che città stiamo lasciando ai nostri figli? Sporca, insicura, caotica. Io non ho la bacchetta magica, ma voglio almeno provare a migliorare la città. E odio i rimpianti. Sicuramente non rimpiangerò il fatto di non essermi messa in discussione.

Ha mai fatto politica prima?
No, non ho mai fatto politica, anche se ho sempre seguito le dinamiche locali e nazionali. Qualcuno dice che sono inesperta. Si, lo sono. E lo rivendico con fierezza. Non mi sembra che gli “esperti”, finora, abbiano fatto un gran lavoro.

Come si definisce: di destra, di sinistra, di centro o super partes?
Che le devo dire? I valori nella politica, ormai, sono una razza in via di estinzione. La destra e la sinistra appartengono al passato. Servono idee e soprattutto servono i fatti. Alle persone che vivono con poche centinaia di euro al mese, o che ogni giorno hanno a che fare con marciapiedi e strade disastrate, poco importa dei simboli. C’è bisogno di azioni  concrete, non di slogan.

Le liste che la sostengono in gergo si definiscono “civiche”. Ci ricorda quali sono e che differenze hanno?
Le liste civiche sono cinque: La Nostra Pisa, Pisani per Pisa, Pisa Libera e Sicura, Combatti per Pisa e Battiti per Pisa. Sono nate con l’idea di dare un senso reale a quello che è il nostro progetto politico. Un movimento civico, a mio avviso, deve rappresentare le esigenze e i sogni di tutti i pisani. E le liste sono state create proprio per fare in modo che ogni cittadino possa riconoscersi nel nostro modo di fare politica. Non vogliamo lasciare indietro nessuno. E ognuno sarà rappresentato.

Che giudizio dà degli ultimi dieci anni amministrati dal sindaco Filippeschi?
Non amo dare voti ed esprimere giudizi su circostanze che non vivo dall’interno. Credo che in questo Paese troppo spesso si spari a zero, in ogni ambito, dal calcio alla politica, e non condivido questo modo di fare. Filippeschi ha sicuramente lavorato per migliorare Pisa, ma i risultati, evidentemente, non sono quelli sperati. La Nostra Pisa si presenta alle elezioni perché siamo convinti di poter mettere in campo una serie di idee per spostare verso l’alto la qualità della vita della città. Non pensiamo a fare meglio di chi c’è stato fino ad ora, ma a fare bene quello che vogliamo fare, se i cittadini ce ne daranno la possibilità.

La prima cosa che vorrebbe fare se fosse eletta sindaco?
Una mappatura di tutte le famiglie realmente bisognose nel nostro comune, in modo da aiutarle velocemente e in maniera efficace. Non sempre essere bisognoso significa necessitare di soldi, spesso ci sono altri servizi che possono far star meglio le persone in difficoltà. Penso, per esempio, agli anziani e ai disabili, due fasce sociali molto delicate, verso cui, secondo me, non è stato fatto abbastanza in termini di assistenza e di strutture capaci di rispondere ai loro bisogni. E poi mi occuperei immediatamente del centro, dove non possono essere svolte attività di commercio abusivo e accattonaggio alla luce del sole, ogni giorno, a qualsiasi ora. Pisa è al pari delle più grandi capitali europee come fascino e giro di visitatori, deve presentarsi come città d’avanguardia e non come ricettacolo di sbandati.

Il tema sicurezza secondo alcuni è la priorità. Lei è d’accordo? Quali sono le altre emergenze?
Il tema sicurezza è senza dubbio una priorità. Basta leggere le cronache dei giornali per capire che a Pisa c’è più di qualcosa che non va. La tecnologia ci mette a disposizione tanti strumenti, come le videocamere, per osservare più angoli della città nello stesso momento. Individuati i colpevoli, poi, serve la certezza della pena. E questo è un grande tema che deve risolvere la politica nazionale. Sicuramente aumenteremmo i controlli, impiegando quante più forze dell’ordine possibile. La gente vuole passeggiare serena, non guardandosi attorno ad ogni passo. La sicurezza è un diritto e chi amministra ha il sacrosanto dovere di garantirlo ai cittadini. Un’altra emergenza è il degrado. C’è bisogno di un servizio di pulizia del centro, e non solo, più efficiente. E c’è bisogno anche di più cestini ai lati delle strade. Sembra una sciocchezza, lo so, ma invitare la gente a gettare i rifiuti vuol dire darle la possibilità di farlo ovunque.

Questione stadio. Qual è la sua posizione?
Giuseppe Corrado è un valore aggiunto per la città. Tralasciando ciò che ha fatto per la nostra squadra di calcio, che comunque è meritevole di elogi, sta proponendo un progetto di riqualificazione straordinario. Un potenziamento commerciale della zona di Porta a Lucca, unito a una nuova vita per l’Arena Garibaldi, uno dei simboli di Pisa e dei pisani. A lui deve essere data la possibilità di andare avanti con le sue idee. Ne gioverebbero lo sport cittadino, il tessuto commerciale e anche quello turistico. Ma qualcuno tutto questo sembra non capirlo, o non volerlo capire.

Per anni si è parlato di Area vasta. È ancora un tema d’attualità? In che senso?
L’Area vasta è un concetto gigante, che deve servire da bussola per alcuni investimenti. Non si può pensare di fare tutt’uno di Comuni e città diverse tra loro, ma si può lavorare per far sì che tutte operino in sinergia, pur mantenendo l’autonomia. Le faccio un esempio. Sfruttando alcune linee di binari già esistenti e attualmente poco, se non per niente, utilizzate, potremmo collegare il porto di Livorno alla Versilia, attraverso un tram-treno. Questo è nel nostro programma. All’estero si passa da una grande città all’altra con estrema facilità, ma qui non è cosi. Dobbiamo dare la possibilità ai turisti di godersi una vacanza da sogno, e non un calvario fatto di ritardi e corse sfrenate.

I pisani sono molto sensibili alle loro eccellenze: ospedale, università e, non da ultimo, l’aeroporto. Che fare per difendere il Galilei dalle mire dei fiorentini?
Poche settimane fa ho detto che le istituzioni stanno violentando psicologicamente i lavoratori del nostro aeroporto. E lo ribadisco. Il Galilei è uno scalo frequentato ogni giorno da migliaia di viaggiatori, non vedo perché si debba mettere in discussione la sua utilità e, addirittura, la sua esistenza. Viviamo in un Paese dove ciò che va bene si vuole cambiare ad ogni costo, mentre su ciò che non funziona non interveniamo mai. Il Galilei si difende da sé per il suo ruolo di protagonista a livello regionale e nazionale. La nostra proposta è quella di spostare i servizi di autonoleggio nella zona del PisaMover, per ampliare e potenziare ulteriormente l’aeroporto.

Come si comporterebbe in caso di ballottaggio qualora lei non fosse tra i primi due in lizza per la poltrona di sindaco?
Intanto pensiamo a far passare il nostro messaggio ai cittadini. Spesso la gente va a votare senza sapere veramente quale idea politica sta scegliendo. Io voglio che chi vota La Nostra Pisa, o una delle liste collegate, sappia perfettamente quali sono le nostre intenzioni. Che rimarranno tali anche in caso di ballottaggio. Chi avrà una visione comune alla nostra avrà anche il nostro sostegno. E nel caso in cui finissimo all’opposizione, il discorso non cambierebbe di una virgola. Il nostro progetto vivrà anche se non dovessimo essere tra i protagonisti.

Facciamo un gioco. Ha la possibilità di tornare indietro nel tempo e correggere un errore che è stato fatto a Pisa in passato. Cosa fa?
Noi non ci guardiamo le spalle, noi amiamo guardare avanti. E se ne avremo modo lo dimostreremo ai pisani e alle pisane

Le offriamo la possibilità di lanciare un appello attraverso L’Arno.it. Dica pure ciò che vuole…
La vicinanza e l’affetto che ci stanno dimostrando molti cittadini ci riempiono d’orgoglio. Vuol dire che almeno una parte della città ha capito che vogliamo il bene di Pisa. Mi auguro che queste persone siano abbastanza per permetterci di mettere in atto la nostra strategia. Altrimenti sarà stata lo stesso una fantastica avventura. Il nostro movimento civico è comunque una realtà, e lo rimarrà. Questa, per me e per la mia squadra, è già una straordinaria vittoria

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