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Luigi Briglia: “Ebbene sì, sono di Foggia, ma ho il Pisa nel cuore”

- Interviste, Pisani al nord
6 Novembre 2017

Il tifoso di cui vi parliamo stavolta è molto particolare, perché viene da una città che non ha un buon rapporto con Pisa (per usare un eufemismo) e il suo legame con la nostra città è altrettanto particolare (la festa di laurea di sua zia, che aveva studiato a Pisa). Luigi Briglia, 35 anni, lavora come Senior Accountant nella contabilità dell’hotel “Me Milan Il Duca” (5 stelle lusso) in Piazza della Repubblica a Milano, che fa parte della catena alberghiera spagnola “Melia”.
Single, vive con due gatti “part-time”: non sono suoi ma si presentano tutti i giorni dietro la porta di casa, alla ricerca di cibo e coccole, e lui ogni volte li accoglie ben volentieri. Nel tempo libero si dedica al volontariato in Croce Rossa e gioca a pallavolo, anche se è fermo da un anno per un infortunio al ginocchio (ma spera a breve di tornare in campo).

Tu sei di Foggia, come è nato il tuo legame con il Pisa?

Ebbene si, quello che mi rende un tifoso “particolare” sono le mie origini…. sono nato e vengo da Foggia, o come dicono in molti da Fogglwa. il mio tifo per il Pisa nasce anni ed anni fa quando andai a Pisa per la laurea di mia zia nel lontano 1985 (avevo solo 3 anni); non ricordo il motivo ma qualcosa mi colpì, forse perché avevo visto una città diversa, forse per la Torre Pendente, fatto sta che da allora qualcosa mi aveva lasciato il segno. In realtà mio padre non ha un bel ricordo e ogni tanto mi chiede ancora il motivo di questa mia passione, ma sai come si dice in questi casi… al cuor non si comanda…. Tornai a Pisa qualche anno dopo per il matrimonio di mia zia (la stessa della laurea, perciò devo ringraziare lei) e da allora cominciai a seguire anche il Pisa calcio.

Da quanto tempo vivi a Milano? Come ti trovi?

Sono a Milano da 2 anni e mezzo per lavoro ma vivo nell’hinterland milanese tra Vignate e Liscate; è una zona molto tranquilla e silenziosa e non mi dispiace affatto.

Hai fatto altre esperienze altrove?

Prima di essere a Milano ho vissuto 6 mesi a Reims (Francia) per ricerca tesi grazie al programma Erasmus, poi dopo la laurea ho partecipato tramite l’Università di Foggia al progetto Leonardo per un tirocinio post-laurea che mi ha portato a Bruxelles per altri 6 mesi, nei quali ho fatto altre esperienze in Polonia, sul mare del Nord e nell’entroterra belga. Rientrato in Italia ho seguito un master nel turismo:la parte teorica a Roma, mentre ho svolto lo stage a Milano nell’economato/amministrazione nel settore alberghiero. Dopo 3 anni ho cambiato settore e, sempre nell’ambito della contabilità, ho lavorato per alcuni anni presso la Wolkswagen Bank come contabile fornitori. Finita questa esperienza sono tornato nel mondo alberghiero e mi sono trasferito a Roma lavorando prima nell’economato e poi nell’amministrazione in un hotel 5 stelle lusso, restando lì per 2 anni, dopodiché eccomi qui a Milano da 2 anni a mezzo. Come vedi non resisto più di 3 anni in una città.

Ci puoi spiegare in cosa consiste il tuo lavoro?

Nell’ufficio amministrazione ricopro il ruolo di Senior Accountant che, all’interno di un’organigramma alberghiero, è colui che ha una supervisione delle attività relative alla contabilità generale e di magazzino, al ciclo attivo, al ciclo passivo, alla gestione della tesoreria, alle riconciliazione di cassa e banca; inoltre affianco il financial controller nella sua attività di forecast (previsioni di costi e ricavi mensili e annuali) e di budget. In altre parole una marea di scartoffie.

Che idea ti sei fatto dei pisani?

I pisani? Li ho conosciuti solo ne gruppo de “ I Pisani al Nord”, un gruppo straordinario che hanno deciso di adottare un fogglwano come me.

Cosa ti piace di più di Pisa a parte la Torre?

A dir la verità manco da tanti anni e mi piacerebbe tornarci per visitarla con più maturità. Vorrei programmare un bel fine settimana in modo da poter visitare la città ed andare alla mitica Arena Garibaldi Romeo Anconetani per la prima volta.

Come te la cavi in cucina?

Vivendo da solo vale la teoria “l’arte di arrangiarsi”, mi piace sperimentare e provare nuovi piatti.

E il tuo piatto preferito?

Non ho un piatto preferito ma se devo dirne uno direi il sugo foggiano, che prevede una cottura lenta di almeno 7 ore.

Che significa, per te, il club Pisani al Nord? C’è qualche aneddoto curioso che mi puoi raccontare?

Il club Pisani al Nord è un bellissimo gruppo ed ogni volta che ci incontriamo per vedere le partie del Pisa si unisce sempre più perche ci conosciamo sempre meglio. Ricordo che ad una partita abbiamo letteralmente invaso il pub Geko e alla fine eravamo arrivati a oltre 40 persone a seguire il Pisa! Il Geko era tutto nerazzurro.

Ricordi qualche partita del Pisa che ti ha colpito?

Come detto poco fa non sono mai stato all’Arena Garibaldi ma vi voglio raccontare la prima partita del Pisa che andai a vedere. Era il 3 settembre 1991 (confesso che sono andato su internet per vedere la data!) e si giocava il secondo turno della Coppa Italia 1991-1992;la partita era ovviamente Foggia-Pisa e con mio padre andammo a vederla sul neutro di Campobasso. Finì 1 a 1, risultato che permise al Pisa di passare il turno in virtù del 2 a 1 dell’andata.

Il giocatore del Pisa che ti è rimasto nel cuore?

Ricordo le figurine dei primi giocatori del Pisa che chiedevo ai compagni di classe e che con grande attenzione attaccavo sulle copertine dei libri: parlo di Piovanelli, Padovano, Chamot, Taccola. Li ammiravo perché facevano parte di quella squadra che mi aveva rapito il cuore e che ancora oggi porto dentro di me nel bene ma soprattutto nel male, perché soprattutto quando la barca affonda si dimostra la vera fede.

E la partita che non dimenticherai mai?
Ci sono 2 partite che non dimenticherò mai, partite con esiti diversi. La prima partita che purtroppo fini male è lo spareggio nel 1994 contro l’Acireale giocata a Salerno. Avevo 12 anni ma ricordo ancora che fu trasmessa dalla Rai e che rimasi col fiato sospeso fino alla fine con i calci di rigore, sappiamo tutti come andò a finire. L’altra partita invece che ricordo con grandi emozioni è la finale play off contro il Monza; quell’anno stavo lavorando in un B&B sul Gargano e obbligai il titolare a sintonizzare il televisore della sala principale su Rai sport perché trasmetteva la partita… alla fine un tripudio di gioia!

Com’è stata la gita della scorsa estate nel ritiro di Storo? Se non sbaglio hai fatto diverse foto con i giocatori…
Ringrazio ancora Francesco Fasulo che con non pochi sacrifici ha organizzato questa trasferta in giornata. Storo è stata un’esperienza unica, ritrovarsi in mezzo a tutti i tifosi pisani per condividere questa passione è stato davvero emozionante. Conoscere tutti i giocatori, che in realtà ho stalkerizzato per fare un selfie con loro, la discesa nel fiume, la pesca di Francesco nel laghetto (non commento la resa), sono tutti ricordi che porterò sempre con me.

Come valuti l’inizio della stagione ed il cambio dell’allenatore?
Sinceramente le aspettative erano diverse, certo non mi aspettavo un Pisa ammazza-campionato, ma nemmeno vedere una squadra che ha lasciato sul campo diversi punti preziosi, soprattutto alla luce del Livorno che sta avendo un ottimo rendimento e che spero possa calare il prima possibile in modo da poter recuperare noi! E’ stato cambiato l’allenatore promuovendo Pazienza in prima squadra: è stato un buon giocatore ed ha iniziato da poco il ruolo da allenatore, quindi non è possibile valutarlo. Io sono fiducioso ma ovviamente ci sarà sempre da soffrire ad ogni partita fino all’ultimo secondo.

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Giornalista.

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