Se l’inizio era stato brutto, con la sconfitta rimediata sul campo dell’Olbia, il debutto all’Arena del Pisa è andato ancora peggio sul piano del gioco. Unica magra consolazione il punticino frutto dello 0-0 con cui si è chiusa la partita con il Siena. Ed è pure andata bene ai nerazzurri.

“Abbiamo fatto due passi indietro rispetto a Olbia, non arrivavamo mai primi sul pallone – ammette il mister Carmine Gautieri -. C’è stata una prestazione sottotono da parte di tutti”. Ma resta fiducioso: “Troveremo le soluzioni giuste per rimediare, il mercato è chiuso e sono contento della mia squadra. Sappiamo dove dobbiamo migliorare e dobbiamo lavorare per migliorare. La Serie C è un campionato molto difficile, noi partiamo con i favori del pronostico mentre gli altri partono col profilo basso e avendo meno pressioni sono avvantaggiate. Io ho sempre cercato di avere questo tipo di atteggiamento, ci vuole l’equilbrio giusto per gestire certe situazioni. Questo gruppo ha avuto delle difficoltà che dobbiamo risolvere. Con l’equilibrio giusto possiamo raggiungere risultati importanti”.

La piazza mugugna. Al 90° i giocatori nerazzurri sono usciti tra i fischi. Ma se per i tifosi è lecito contestare, una domanda sorge spontanea: serve? Secondo noi no. Bisogna aspettare e sperare. Prima di tutto che ci sia uno scatto d’orgoglio e che, oltre al gioco e ai gol, arrivino i punti.

Il direttore sportivo Raffaele Ferrara non usa mezzi termini: “Quando vedi una partita così brutta è difficile commentare, una delle nostre peggiori prestazioni. Dobbiamo calarci in fretta nella categoria, bisogna correre di più e darsi maggiormente da fare… Nel calcio la bacchetta magica non ce l’ha nessuno. Il Pisa è una buona squadra e alla fine della fiera riusciremo a venire fuori. Saranno i risultati a decidere quanto tempo ci vorrà, noi dobbiamo lavorare uniti”.

Che fare? Poche chiacchiere, servono calma e gesso. Solo uniti si può uscire da questa situazione difficile. I fischi (anche se leciti), specie in questa fase della stagione sono inutili, anche se la rabbia è comprensibile. Bisogna remare tutti insieme nella medesima direzione. E continuare ad avere fiducia nella società.

Il presidente Giuseppe Corrado è stato sin troppo chiaro ai microfoni di Punto Radio: “A fine partita avrei polemizzato anche io. Sia io, che i miei soci, avremo la giusta pazienza, che ovviamente non è molta. Se c‘è un raffreddore va curato subito prima che diventi febbre e poi bronchite. La preparazione non è una scusa, è la testa che fa girare le gambe, non ci sono attenuanti…”. Parole tutt’altro che sibilline. Serve (subito) una raddrizzata.

Autore

Scrivi un commento